Album Description Tutti morimmo a stento è il secondo album d'inediti registrato da Fabrizio De André per la Bluebell Records, pubblicato nel 1968. È uno dei primi esempi di concept album in Italia. L'idea di questo disco venne a De André dopo aver ascoltato Days of Future Passed dei Moody Blues, realizzato insieme alla London Symphony Orchestra. L'opera nacque dopo due anni di collaborazione con Gianfranco Reverberi e Gian Piero Reverberi nell'orchestrazione, e nella stesura dei testi con Riccardo Mannerini (Il cantico dei Drogati) e Giuseppe Bentivoglio (La ballata degli impiccati). Gian Piero Reverberi risulta ufficialmente co-autore di tutte le musiche, ma il suo contributo sembra essere andato oltre. A Riccardo Bertoncelli dichiarava infatti: "In dischi impegnativi come Tutti morimmo a stento, Fabrizio non era in grado di reggere da solo tutta l'architettura. Lì c'è un mio intervento profondo." Il tema portante di questo concept è la "morte psicologica, mentale" dell'individuo che viene illustrata attraverso la presentazione di vari personaggi: tossicodipendenti, ragazzine traviate, impiccati... Un mondo saturo di "morte" e rancore che trova un suo riscatto nella pietà, intesa quasi come pietas, di quegli "uomini senza fallo" a cui è rivolto il Recitativo. La prima stampa di questo disco riporta in copertina la scritta Volume 2, che scomparirà nelle ristampe successive. Esistono altri dischi di De André con questo titolo, ma si tratta di album antologici del periodo Karim. Il 23 ottobre 2009 è uscita un'edizione a tiratura limitata in vinile colorato giallo.
L'album ottenne un'accoglienza positiva, tanto da diventare l'LP più venduto in Italia nel 1968, seguito dal primo album registrato in studio di De André nel 1967 Volume I, raggiungendo una vendita di quasi 50.000 copie.
Dal disco fu tratto il singolo Leggenda di Natale/Inverno, con una copertina molto simile a quella dell'album.
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